SANTO PATRONO

San Vito Martire, giunge nella città di Polignano a Mare negli anni dell’alto medioevo (801) grazie alla leggendaria traslazione delle reliquie operata da Fiorenza da Basterna, principessa salernitana che trovandosi in balia di una tempesta del fiume Sele invocò il soccorso del santo. Grata per averla liberata dal pericolo, la nobildonna fece voto al Santo Ausiliatore di dare sepoltura alle sue spoglie presso un “locus marianus” (l’attuale frazione di San Vito a Polignano a Mare) che venne identificato successivamente con il Castrum Polymnianense, in conformità al desiderio manifestato dal santo.

L’arrivo delle sante reliquie, che riposano in teche d’argento di ignota manifattura partenopea, rese prospero il culto di San Vito, eletto poi a Santo Patrono e protettore della città di Polignano, coagulando intorno alla sua figura un forte sentimento di devozione popolare rimarcata dalla presenza di segni territoriali quali statuette ed immagini in giro per la città e numerosissimi ex-voto. Allo stesso modo rese prospero quel luogo di approdo leggendario tanto che i monaci basiliani probabilmente nel X secolo, fondarono l’abbazia di San Vito, illustre ed imponente esempio di architettura monastica, memoria di un duplice legame che vede connessa la città con il suo Patrono, ma anche con il mare.

Il mare è agente e referente fondamentale, al mare si lega l’arrivo del Santo Vito, al mare viene ricondotto in processione ogni anno con un seguito di fiaccole ed imbarcazioni che lo accompagnano muovendo dall’omonima abbazia, procedono fino allo Scoglio dell’Eremita, per poi tornare indietro a Cala Paura dove, dopo l’attracco, il sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città al Patrono. Da qui la processione contina negli spazi urbani dove l’effige di San Vito, sfilando tra ali di folla e popolo devoto, viene condotta in Piazza Vittorio Emanuele II, spazio della vita sociale e luogo elettivo del sacro, dove verrà issata su di uno spettacolare altare barocco grazie all’impiego di una macchina scenica.

Polignano celebra il suo Patrono per tre giorni di seguito, tradizionalmente fissati il 14/15/16 di giugno rinnovando ogni anno un sistema simbolico di celebrazione che mette in comunicazione la terra ed il mare, la citta dentro le mura e la sua proiezione oltre la linea di costa, sembra quasi tracciare una sorta di cerchio sacro entro il quale iscrivere la città e i suoi abitanti, ma anche coloro i quali partecipano  per caso o curiosità ad una festa che attinge alle radici di una tradizione secolare e che sentitamente perdura nonostante l’evolversi in senso più turistico della città.